martedì 17 maggio 2016

Semplice, come bussare. Justknock e la storia di Marianna

Basta con le valanghe di curricula cartacei e digitali, che riportano una lista più o meno lunga di esperienze fatte. Per trovare lavoro la vera rivoluzione consiste nel dare voce alle proprie idee. Su questa intuizione si basa Justknock, il progetto di Marianna.

Milanese, 26 anni, con un background creativo, Marianna studia pubblicità allo IED per poi concludere gli studi con un Master in Marketing al Politecnico di Milano.

Ho sempre cercato di vivere le mie passioni, le cose che nella vita mi hanno più guidata: arte, creatività e amore verso l’essere umano” si racconta così Marianna a Start up in rosa. “L’imponenza della montagna mi ha regalato l’entusiasmo per lo sci d’alpinismo ed è il luogo dove faccio ritorno quando ho bisogno di ridimensionare la mia realtà, la cucina invece rimane il mio piccolo laboratorio dove posso tornare a giocare”.

Lo spunto di Justknock nasce al termine degli studi, proprio quando, come spesso accade, ci si trova a cercare lavoro dopo tanti esami universitari, tante fatiche e innumerevoli progetti realizzati in classe per le aziende. Cercare lavoro spesso significa dover emergere tra i mille CV che si depositano sulle scrivanie dei manager. Ma perchè il criterio di scelta è solo il curriculum? E se invece fossero proprio le nostre idee a farci trovare un lavoro? Da questa intuizione Marianna si rende conto che le idee e i progetti possono veramente essere il miglior modo di far emergere le proprie unicità e per l’azienda di capire le reali competenze del candidato.

Il sito Justknock è ufficialmente online da settembre 2015 e sta già raccogliendo ottimi feedback da grandi aziende che li utilizza per scovare talenti. E’ molto semplice: dopo la registrazione sul sito di justknock.it, gli utenti possono prendere in visione le linee guida messe a disposizione dalle aziende e trarre ispirazione per creare progetti di qualsiasi natura (ad esempio design, marketing, comunicazione), per poi proporli in modo completamente tutelato. Il candidato ha così la possibilità di farsi valutare in un modo più meritocratico; le società potranno vedere il progetto, senza però visionare i dati sull’autore, solo dopo una prima valutazione basata sulla qualità del contenuto sarà possibile scoprire di più sull’ideatore. I muri non sono più un limite, JustKnock offre a giovani menti brillanti una porta di accesso per la loro carriera.

Justknock ha ricevuto da subito ottimi riconoscimenti che hanno permesso a Marianna di avviare il business, tra cui la vincita di un Bando di Regione Lombardia. Sono seguite campagne di crowdfounding e i primi piccoli investitori esterni. L’idea piace, tanto che il progetto ha ricevuto un premio all’HR INNOVATION FORUM come impresa più innovativa per la semplicità del modello proposto.

“Sono estremamente soddisfatta e fiera del lavoro che il mio team ed io abbiamo realizzato fino ad ora” mi racconta Marianna.  “Insieme abbiamo affrontato numerosi momenti difficili e combattendo ognuno contro i propri personali limiti o debolezze, fino a trasformare il tutto in una bellissima realtà”.

Come vedi la tua vita ora? “La strada da percorrere è ancora lunga e in salita, ma guardandomi indietro faccio ancora fatica a credere di essere arrivata fino a qua. Cerco di ricordami ogni giorno il punto di partenza per potermi assaporare ogni sfumatura delle piccole o grandi conquiste quotidiane; certo la mia vita è cambiata molto, lavoro quasi tutti i giorni e spesso fino a tarda sera, le vacanze sono sempre più ridotte e rare. Come tutte le scelte nella vita ci sono soddisfazioni e sacrifici, pero sì, lo rifarei altre mille volte!"

Chiedo a Marianna che consigli si sente di dare ad altre donne che come lei decidono di buttarsi nel mondo dell’imprenditoria. “Prima di decidere di trasformare un’intuizione in un’impresa è importante studiare il mercato, analizzare ciò che già esiste e in seguito domandarsi ‘sono disposta ad affrontare ogni ostacolo che mi si porrà davanti con grinta e tenacia?’ Se la risposta è sì, l’unico consiglio che mi sento di dare è di tenere viva la scintilla che ha fatto decidere di iniziare questa avventura, anche e soprattutto nei momenti più difficili. Bisogna ricordarsi che nessuno crederà in noi se non siamo noi stessi a crederci”.

Start up in rosa ringrazia Marianna per aver raccontato la sua storia e la sua originale idea!

mercoledì 4 maggio 2016

La storia di Eva, la libraia itinerante

Eva, 40 anni, è una donna piena di interessi, di spirito di iniziativa e di capacità organizzativa. Proprio sulle sue abilità ha costruito la sua attività professionale autonoma, dopo tanti anni di lavoro dipendente.

Specializzata in Customer Service, Eva ha iniziato a lavorare in una grande multinazionale nel ‘96 come responsabile del customer care. Originaria di Udine, è arrivata a Milano nel 2005. Nel 2010 arriva il suo primo figlio e l’anno successivo la seconda bambina.

Il rientro dalla maternità è molto duro per Eva; l’ambiente di lavoro non è lo stesso di prima. Gli orari, le corse, il clima poco conciliante, la portano a sentirsi poco adeguata come mamma e come dipendente. Questa sensazione si trasforma in desiderio di rendersi autonoma coltivando una sua passione di sempre, quella per il web.

Nel 2012 Eva lascia il suo posto di lavoro e nasce in lei la voglia di mettersi in proprio. Frequenta un corso di aggiornamento in web design imparando a utilizzare nuovi programmi. Rifà la grafica al sito del marito e di alcuni amici. Nel frattempo Eva coltiva un altro grande sogno nel cassetto.. Vorrebbe aprire una libreria.

Un giorno, a un evento, entra in contatto con una ragazza che le mostra la possibilità di diventare Usborne organizer (Usborne è una casa editrice molto conosciuta nell’ambito dell’editoria per bambini in inglese).

“Si è presentata per me un’occasione fantastica. Io che ho sempre amato l’editoria per bambini e che volevo aprire una libreria tutta mia, posso avere oggi un’attività imprenditoriale autonoma, organizzando eventi per conto mio a nome della casa editrice.  Mi piace definirmi una libraria itinerante” Mi racconta sorridendo.

In cosa consiste esattamente? In pratica Eva può fare ordini di libri per bambini, organizzare banchetti a casa (i book party) o in occasione di eventi, book fair, presso le scuole o altre associazioni e promuovere la sua attività come e quando vuole. 

Ora lavoro in proprio, sono libera di organizzarmi e di crearmi un circuito di clienti e di occasioni di vendita. Il mio guadagno è ovviamente proporzionale al tempo che dedico all’attività e alle opportunità di incontro che creo”. Commenta.
Le chiedo se consiglierebbe ad altre donne questa attività e se è contenta del salto che ha fatto. ““Certo, lo consiglierei alle mamme, alle donne che vogliono arrotondare divertendosi, alle insegnanti di inglese come attività extra, a chiunque ami la letteratura inglese per bambini, per avere una propria indipendenza economica e delle soddisfazioni inimmaginabili. 

I risultati e il guadagno dipendono esclusivamente da te. Sono molto soddisfatta, mi sento libera e non ho costi fissi. Direi che ho trovato un’ottima via di mezzo, volendo mantenere la mia autonomia”. Conclude.

Il sogno di Eva si è realizzato. Il suo esempio può essere di ispirazione ad altre donne che sentono l’urgenza di fare quello che vogliono, guadagnando da un’attività imprenditoriale libera.

Se vuoi metterti in contatto con Eva, e sapere come diventare anche tu una Usborne Organizer scrivile a eva.usborne@gmail.com (347 4483915).