lunedì 25 maggio 2015

Ricomincio da me:da motto a realtà. Il progetto di vita di Elena

Come sapete, mi piace raccontare storie di donne che a un certo punto della loro vita si fermano ad osservare il percorso intrapreso fino a quel momento, le scelte di vita e quelle professionali. Tutto questo per poter poi guardare il futuro con occhi nuovi, prendendo in mano la loro vita e chiedendosi se la strada che stanno percorrendo sia o meno la risposta alla loro realizzazione personale e la chiave della felicità.

Chi ha vissuto pienamente questa fase tanto da ispirarsi a questo principio per ripartire con una nuova vita è Elena. Una donna di origine campana, dalla natura intraprendente, entusiasta di spirito e piena di grinta. Una donna con una formazione da ingegnere chimico che ha lavorato come dirigente nell’ambito del controllo qualità presso grandi aziende per più di quindici anni.

Il suo è sempre stato, soprattutto per una donna, un lavoro molto impegnativo e che richiede molte energie. Per Elena arriva a un certo punto il momento di fermarsi e di riflettere sulla direzione da dare alla sua vita forse troppo incentrata su un unico aspetto: il lavoro.“In quel periodo mi sentivo stanca, talvolta alienata. Mi accorgevo di non riuscire a dedicarmi ai rapporti umani come avrei voluto”, confessa. Così lascia tutto. Prende un anno sabbatico, gira il mondo, si apre a nuove culture e nuove conoscenze e si chiede come poter mettere a frutto le sue potenzialità e la sua voglia di cambiamento. La chiave di volta arriva nel 2012 dopo aver frequentato una scuola di coaching umanistico che le ha permesso di diventare coach professionista.

“Dopo lunghe riflessioni sono giunta alla conclusione che volevo trovare un punto da cui ripartire per cambiare in meglio la mia vita e supportare altre donne in questo percorso di realizzazione personale. Mi rendevo conto che tantissime donne, per diversi motivi, vivono questo forte desiderio di dare una svolta alla propria esperienza dal punto di vista professionale o personale. Volevo che ci fosse un punto di riferimento in cui far convergere tante professionalità che condividessero gli stessi valori e obiettivi”.
E così, piano piano, prende forma nella mente di Elena l’idea di Ricomincio da me, un’associazione culturale non profit che rappresenti un luogo di incontro tra professioniste che per prime hanno vissuto un cambiamento e donne che stanno attraversando una fase di transizione e che cercano gli strumenti per farlo.
Le professioniste di Ricomincio da me hanno competenze, professionalità e percorsi di formazione diversi tra loro (dalla consulenza di immagine, allo yoga, al teatro esperienziale, all’alimentazione psicosomatica, al coaching umanistico e altre ancora) ma tutte condividono le stesse finalità: la consapevolezza di sè, l’autorealizzazione personale e la ricerca della propria sfera di felicità.

“La donna che decide di intraprendere questo percorso – mi spiega Elena – viene accompagnata dalle professioniste alla scoperta delle proprie potenzialità inespresse per imparare a volersi più bene, valorizzarsi come persone esplodendo tutte le capacità e i talenti. Questo attraverso dei colloqui personali e dei momenti di socializzazione: sessioni di gruppo, incontri, viaggi e tante altre attività”.

Per provare concretamente l’esperienza e le proposte di percorsi di Ricomincio da me, il weekend del 13 e 14 giugno presso il residence San Vittore a Milano si svolgerà un workshop intensivo con laboratori a tema. Ogni donna potrà scegliere quello che preferisce, seguendo i filoni: Ascoltati, Esprimiti, Allenati, Valorizzati.
E sempre a Milano il 18 giugno alle ore 18 in via Venezian 18 (difficile dimenticare la tripletta del 18!) per chi volesse conoscere da vicino questa bella realtà e confrontarsi con le professioniste ci sarà l’inaugurazione della prima sede meneghina dell’Associazione.

Oggi Elena è presidente di Ricomincio da me: forse, nella fase più difficile e buia, in quella fase di passaggio, non avrebbe immaginato che un giorno il suo progetto sarebbe diventato realtà. La sua esperienza rappresenta ora una base di partenza per tante altre donne. La sua tenacia ci dimostra che tutte possiamo avere una seconda chance e che sta a noi rendere la nostra vita unica e speciale per noi stesse e per gli altri.

giovedì 21 maggio 2015

Cucinare è un’arte che si impara fin da piccoli: Nicol e il suo Atelier

Di cibo si parla molto, specialmente in questo periodo in cui tutti gli occhi sono puntati su Expo, l’evento internazionale che sta attirando persone da tutto il mondo a Milano. Lontano dai riflettori ma nel cuore della metropoli c’è un atelier fondato da una persona convinta che la cucina sia una vera forma d’arte, un’opportunità per stare insieme agli altri e farli crescere.
Questa è la filosofia di vita che Nicol ha voluto abbracciare: cucina da quando aveva otto anni e, dopo tante esperienze, finalmente è riuscita a trasformare la sua passione in professione.
Cresciuta con una madre austriaca, dopo il liceo artistico Nicol sente il bisogno di confrontarsi con realtà diverse e decide di trascorrere i suoi primi dieci anni di lavoro dividendosi tra Monaco e Berlino, prima di approdare definitivamente a Milano.
Gli anni all’estero sono per Nicol fonte di grande ispirazione. Qui si occupa di tantissime cose e soprattutto ha la possibilità di esplorare realtà, conoscere molte persone, ognuna con la sua storia. Da vetrinista in negozi di lusso a manager nelle boutique. Di tanto in tanto le capita di cucinare per il personale, così per divertimento.
Una volta rientrata a Milano ricopre il ruolo di responsabile di aziende importanti nel settore del luxury lavorando tra le vie del quadrilatero della moda. “Sentivo però il bisogno di cambiare vita. Un giorno, dopo il lavoro, sono uscita dall’ufficio e ho deciso di voltare completamente pagina. E’ andata proprio così”. Racconta Nicol.
Inizialmente, non avendo famiglia ed essendo in cerca di una occupazione alternativa, le amiche la chiamano per un aiuto nella gestione dei loro figli. Ed è qui che per Nicol inizia la svolta. Come passare il tempo insieme ai bambini e ai ragazzi in modo creativo e divertente? Nicol si accorge che cucinare insieme a loro è la risposta. Lei che ha sempre messo in campo il suo lato artistico e creativo ha la possibilità di esprimerlo ora in modo del tutto naturale insieme a giovani e adolescenti, scoprendo lati nuovi e assolutamente affascinanti.
Il passaparola si diffonde subito. I bambini seguono le lezioni di Nicol e iniziano a invitare i loro amici. E arrivano sempre nuove richieste.
“In questo momento ho avuto come un flash: questa è la mia vita, mi sono detta. L’attività che svolgevo coi ragazzi mi ha dato da subito una gioia immensa, profonda e lì ho capito immediatamente che la mia vita sarebbe cambiata. Non ho fatto una pianificazione a priori, la mia non è la classica start up da business plan. E’ nato tutto in modo naturale, sulla base di un talento innato e una passione che ho deciso di far emergere”, continua Nicol.
Ma certo non ci si improvvisa cuochi. Nicol inizia a studiare per conseguire il diploma di chef, che ottiene dopo due anni di sacrifici e di studio, portando avanti uno stage al mattino e i corsi con i bambini al pomeriggio.  Si specializza per offrire una cucina di qualità a bambini dai tre anni in su, fino agli adolescenti, che trovano modi originali per esprimere il loro estro.
Nel 2009 apre uno spazio a Milano, che nel tempo è diventato un vero e proprio atelier, come ama chiamarlo Nicol. Un luogo – Danicol - dove, oltre a corsi di cucina, si incontrano startupper, artisti, creativi, si allestiscono mostre, si fanno casting, corsi di yoga, teatro, pittura, arte nelle sue svariate forme.
“Se osservo il percorso che ho fatto finora mi sembra che il cerchio si chiuda; tutto torna e forma un quadro stupendo: creatività, arte, immagine, estetica sono i miei ingredienti di vita. Il marketing, la formazione, tutte le mie esperienze professionali precedenti sono servite per rendermi più completa e per accrescere le mie competenze. Penso che cucinare insieme a bambini di tutti i tipi sia un buon metodo educativo. Lì si mettono alla prova, devono avere pazienza, essere capaci di ascoltare e di confrontarsi. Il loro sorriso è la cosa più bella, che più mi appaga. Vorrei lavorare anche con bambini diversamente abili”.
Nicol ora ha molti progetti, tra cui un format televisivo, collaborazioni con importanti realtà di cucina a Milano e tanta voglia di lavorare con artisti per creare cose particolari e mescolare insieme arte e cucina. “Dire che sono felice è poco. La mia vita è piena, sono entusiasta di aver fatto il mio salto nel buio e di essermi costruita la mia seconda vita. Doveva andare cosi”.

 

mercoledì 13 maggio 2015

Woman Lab: il laboratorio professionale tutto al femminile

Donne e lavoro, un tema delicato e complesso al tempo stesso che spesso non trova il giusto spazio nei media, ma che invece merita una particolare attenzione. Per questo motivo è fondamentale dar voce a iniziative come Woman Lab, un progetto nato a Brescia circa due anni fa quando un gruppo di donne, soprattutto professioniste, si è trovato a ragionare su questo tema e, nello specifico, sulle difficoltà che le donne incontrano nel mondo del lavoro.

Woman Lab è una società fondata da 5 donne libere professioniste in ambiti diversi che si riconoscono nella mission della società: promuovere le competenze femminili. Roberta, una di loro, mi racconta come l’ispirazione sia stata proprio l’incontro di tante esperienze professionali diverse che si ritrovavano in alcune dinamiche tipiche delle donne nel mondo del lavoro.

E così, davanti alla scuola dell’infanzia delle loro bambine, hanno capito che questo incontro tra loro aveva sprigionato un’energia particolare, da indirizzare nel modo migliore: un progetto da e per le donne.

“La chiave di volta è stato il desiderio di andare oltre e di dare vita a qualcosa che sostenesse e promuovesse le competenze delle donne nel mondo del lavoro. Abbiamo voluto concentrarci sulle differenze che ci sono tra uomini e donne e le caratteristiche che fanno delle donne professioniste competenti e motivate, flessibili, smart".

Woman Lab nasce in rete e utilizza questa forma di condivisione e collaborazione come metodologia di lavoro. “Attorno a noi – continua Roberta – ci sono diverse professioniste che collaborano non solo ai progetti, ma anche scrivendo sui nostri Blog tematici. Il web ci permette di avere collaborazioni in tutta Italia. Siamo presenti sul territorio e cerchiamo di creare e partecipare ad alcuni eventi per consolidare la rete di relazioni e vivere i contesti per raccogliere input, bisogni e informazioni”.

Il progetto, a un anno di distanza, sta decollando: “Dopo il primo anno di branding abbiamo focalizzato il nostro core business e attraverso consulenza, formazione ed informazione arriviamo all’utenza. A seguito del primo corso per l’autoimprenditorialità femminile promosso con altri partner accreditati presso Regione Lombardia abbiamo accompagnato 11 donne nella definizione dell’idea imprenditoriale. Di queste una parte ha poi avviato l’attività invitandoci all’inaugurazione o mandandoci diversi feedback positivi”.

Ma quali sono, in sintesi, i fattori che hanno determinato la nascita e il successo di questa iniziativa? Roberta non ha dubbi: “I 40 anni, l’esperienza professionale in posizioni medio alte, il bisogno di lasciare una propria impronta nel mondo, la voglia di avere qualcosa di proprio e somigliante…e tanta tanta energia e passione per il proprio lavoro”.