Care lettrici, il prossimo 10 novembre presso la
sede del Sole 24 Ore a Milano si terrà l’8°
edizione del Forum
Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile, rivolto a
imprenditrici e imprenditori, manager, professionisti,
giovani, associazioni, enti ed istituzioni.
L’incontro, “Open your mind, open your
business. Sul filo dell’Open
Innovation”, inserito nella Global Entrepreneurship Week 2016,
è promosso dall’Associazione no profit GammaDonna, con il sostegno del Comitato per l’Imprenditoria Femminile e del
Tavolo Giovani della Camera di Commercio di Milano, sotto il patrocinio di
Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lombardia, Città di Milano e
Unioncamere. Una giornata ad alto tasso di innovazione e ispirazione,
direttamente nel cuore della business community italiana, con l’obiettivo di
formulare proposte concrete per agevolare l’adozione dell’innovazione aperta
nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.
6 storie imprenditoriali
finaliste del Premio GammaDonna, tra le quali verrà proclamata la vincitrice: Cristina Angelillo, Marshmallow
Games; Giulia Baccarin, MIPU; Carla Delfino, ScappaTopo; Alessandra Di Fede, Kedea Design; Anna Fiscale, Progetto QUID; Marianna Poletti, Just Knock, di cui abbiamo
raccontato già la storia. Sarà invece assegnato a Mary Franzese di Neuron
Guard, startup biomedicale, il Giuliana
Bertin Communication Award 2016, riconoscimento voluto dall’Agenzia ideatrice
del format del GammaForum. Avremo sicuramente modo di raccontare alcune di queste start up.
Tra le cinquanta candidature
pervenute da tutta Italia, l’età media si è attestata sui 32 anni, con un
livello di istruzione medio-alto. Le aziende - in rappresentanza di un ampio
spettro di settori produttivi - sono giovani (l’80% ha meno di 10 anni), con
fatturati mediamente attorno 60-70.000 euro e organici di poco inferiori ai 10
dipendenti. Per il 70% dei casi si tratta di società di capitali che si
finanziano con mezzi propri, ma anche facendo ricorso a venture capital,
business angels e crowdfunding. L'innovazione aperta è caratterizzata da forme di
collaborazione con altre imprese a livello nazionale e internazionale; il 55%
delle candidature ha legami con Università e centri di ricerca. La quasi
totalità ritiene innovativa la sua azienda, con prospettive di business in crescita.
Quasi tutte hanno sviluppato nuovi prodotti, 1 su 3 ha depositato brevetti e il
64% ha attuato forme di smartworking. Le sfide da affrontare sono, nell’ordine:
affermarsi sul mercato nazionale, l’internazionalizzazione e il rafforzamento
del brand. Significativo che
la squadra sia emersa come di gran lunga il principale fattore di successo
aziendale (93%), seguito da
prodotti e servizi competitivi (71%), mentre solo
terza si classifica la
capacità dell’imprenditore/trice (60%). La disponibilità di capitali è
considerata importante soltanto nel 12% dei casi.
Il pomeriggio del 10 novembre sarà dedicato a momenti di
interazione, formazione e approfondimento: la prima sessione pomeridiana vedrà
le Assessore all’innovazione di Roma, Milano, Torino e Regione Puglia dialogare
con startupper su come aprire il mercato della PA al contributo delle imprese
innovative. A Ilaria Capua,
scienziata di fama internazionale, sarà affidato il keynote speech in collegamento dal One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, che
sarà incentrato sulla sfida ai sistemi consolidati per accelerare evoluzione e
cambiamento. A seguire, l’Open Innovation Tool Box, che sarà aperta dal
Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Marco Gay: un confronto tra
esperti e casi imprenditoriali reali per entrare nel merito della “cassetta
degli attrezzi” dell'open innovator – dal checkup della cultura aziendale alla
trasformazione digitale, dalla protezione della proprietà intellettuale alle
potenzialità rappresentate da startup e PMI innovative per i grandi brand.
Al dibattito
sull’innovazione aperta e agli strumenti per farla, il GammaForum affiancherà
occasioni concrete di business,
grazie ai momenti di networking e agli incontri con i relatori; allo
sportello SMAU Discovery,
che metterà in contatto chi fa innovazione con chi ne è alla ricerca; allo studio mobile QVC Next,
un vero e proprio market test per l’imprenditoria emergente, dove un team di
professionisti valuterà idee di business per un possibile accesso al programma
di incubazione e accelerazione QVC. Il GammaForum sarà una giornata fuori dagli
schemi, di confronto, proposte, business networking, in un format
“contaminato”, grazie alla collaborazione straordinaria del Cirko Vertigo, che
firmerà lo spettacolo di chiusura dell’evento "Sul filo dell'Open
Innovation". “A Milano il
lavoro è sempre più declinato al femminile. In una città dove il 65% delle
donne tra i 20 e i 64 anni è occupata, iniziative come il GammaForum – ha commentato l’Assessore alle
Politiche per il Lavoro, attività produttive e Commercio del Comune di
Milano, Cristina Tajani – possono rappresentare un
osservatorio privilegiato da cui partire per comprendere come sia cambiato il
mondo del lavoro per l’universo femminile".
Davvero interessanti i dati. Secondo il 3° rapporto Unioncamere
nazionale sull’imprenditoria femminile "IMPRESA IN GENERE", giugno 2016, le
imprese femminili sono più
dinamiche, più giovani, più multiculturali. Cresciute tra il 2010 e il 2015 di 35mila unità, rappresentano il 65%
dell’incremento complessivo dell’intero tessuto imprenditoriale italiano. Un
milione e 312mila imprese (21,7% del totale) che danno lavoro a quasi 3 milioni
di persone, crescono più velocemente di quelle maschili, quasi del doppio, e in
cui il 14% è guidato da under 35. Una percentuale che ancora una volta supera
quella maschile. Forse per questo le imprenditrici sono sempre più innovative:
nello stesso quinquennio, le imprese “rosa” legate al mondo digitale sono
aumentate del 9,5% contro il +3% del totale e se nel 2010 le startup innovative
femminili erano solo il 9,1%, nel 2014 sono diventate il 15,4%. Un tasso crescente che – secondo Federica Ortalli, Presidente del Comitato IF
della Camera di Commercio di Milano –
“si spiega senz'altro con un più diffuso supporto pubblico all’iniziativa
economica delle donne, che trovano spesso nel fare impresa una risposta alla
mancanza di soluzioni occupazionali, oltre che una strategia per conciliare
lavoro e famiglia”.
A questi dati si sommano quelli relativi alla spinta data all’economia
italiana dalle imprese costituite dagli under 35 tout court che rappresentano il 54,1% del saldo
complessivo delle imprese italiane. "I giovani hanno il dovere di
essere portatori di innovazione – come sottolinea Mattia
Macellari, Presidente dei Giovani Imprenditori di Assolombarda – Le nostre aziende necessitano di
continui stimoli per costruire nuovi vantaggi competitivi e crescere in un
mercato sempre più dinamico che non perdona comportamenti non ambiziosi e
lungimiranti".
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