mercoledì 5 giugno 2019

“Impresa, sostantivo femminile”: le vincitrici del contest di Just Knock


Si è concluso con successo pochi giorni fa “Impresa: Sostantivo femminile”, l’evento dedicato all’imprenditoria in rosa, che ha dato a 30 aspiranti imprenditrici l’opportunità di ascoltare le storie di 6 donne leader che, con intraprendenza e passione, sono riuscite a realizzare i propri sogni professionali.

All’evento, di cui Start up in rosa è media partner, hanno partecipato come speaker Francesca Corrado, ideatrice e presidente di Scuola di Fallimento e di Play Res e autrice del libro Il Fallimento è rivoluzione, Alessandra Delbono, CEO & Founder di Melidé; Daniela Galvani, Founder di Whataspace; Francesca Montemagno, Co-Founder di Smartive; Chiara Rota, Founder di My Cooking Box ed Eliana Salvi, Founder di Pinktrotters. Le speaker hanno condiviso con le 30 partecipanti le loro esperienze di business e di vita, di fallimenti e di rinascite, senza tralasciare consigli concreti su come trovare fondi per finanziare la propria startup o quali strategie attuare per avviare un’impresa di successo.

Marianna Poletti, CEO & Founder di Just Knock, che ha raccontato la sua storia a Start up in rosa, ha incoraggiato le partecipanti a non demordere e a lavorare per i propri obiettivi con perseveranza, passione e pazienza: “Just Knock nasce dal forte desiderio di mettere a disposizione delle persone uno strumento che permetta loro di essere notate dalle aziende per cui sognano di lavorare. Avviare una propria impresa e rivoluzionare il modo in cui una cosa è sempre stata fatta non è affatto semplice ma, lavorando con passione, i sogni possono davvero diventare realtà”, ha commentato.

Le partecipanti e i loro progetti sono infine stati premiati dagli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, ricevendo tutte un abbonamento trimestrale alla rivista Millionaire e un percorso di formazione in public speaking offerto da SheTech. 11 partecipanti, infine, sono state selezionate per la qualità e la creatività dei progetti presentati, venendo premiate con corsi di formazione, tesseramenti a spazi di coworking e servizi dedicati messi a disposizione da Copernico, GammaDonna, Mistral e PianoC.

A questo link è disponibile il video della serata.

Seguiteci nelle prossime settimane: racconteremo una per una le storie delle imprenditrici che hanno raccontato successi e insuccessi delle loro start up… Stay tuned!


venerdì 19 aprile 2019

“Impresa, sostantivo femminile: il 28 maggio a Milano l’evento dedicato alle donne imprenditrici.

Un contest per presentare la propria idea: c’è tempo fino al 10 maggio per mandare la candidatura


Il prossimo 28 maggio tenetevi libere. Ricordate la storia di Marianna di Just knock? A distanza di anni, la  startup guidata oggi da tre giovani donne sostiene l’imprenditoria femminile attraverso un evento esclusivo e riservato a 40 aspiranti imprenditrici, selezionate attraverso un contest. Start up in rosa è uno dei media partner di: ‘Impresa, sostantivo femminile’.

Ancora oggi in Italia solo il 21% delle aziende sono a conduzione femminile..Ecco perché è importante condividere storie di donne comuni che possano servire da riferimento, donne che, nonostante le paure, hanno avuto il coraggio di seguire la propria passione e raggiungere il successo.

Le partecipanti che verranno selezionate potranno candidarsi inviando una presentazione del proprio progetto direttamente sulla piattaforma justknock in modalità blind recruiting, avranno l’occasione di ascoltare le voci di alcune imprenditrici all’apice delle loro aspirazioni e di aggiudicarsi un corso di formazione ad hoc. Speaker d’eccellenza condivideranno esperienze, successi, fallimenti ed errori, racconteranno gli esordi della loro idea.

Nell’inviare il progetto, le candidate dovranno mettere in luce l’identikit della perfetta imprenditrice, le potenzialità e gli elementi fondamentali per portare un’impresa al successo, le motivazioni e le aspirazioni personali.

Il 28 maggio le 40 candidate selezionate da Just Knock avranno l’opportunità di concorrere per l’estrazione di un corso di formazione offerto da enti specializzati e premi da parte dei partner dell’evento, tra cui corsi di formazione, tesseramenti a spazi di coworking e workshop dedicati.



Impresa sostantivo femminile incentiva l’empowerment femminile e promuove l’importanza di fare rete.

Contribuisci a fare rete e spargi la voce! Per ulteriori informazioni e per inviare la tua candidatura: https://justknock.it/it/aziende/just-knock/opportunita-di-lavoro/impresa-sostantivo-femminile


venerdì 29 marzo 2019

Quando la malattia ti offre una seconda opportunità: la storia di Laura

Tutto bene, sì tutto bene. I giorni e gli anni passano e hai il controllo della tua vita. Quando però, dal nulla e inaspettatamente, ti viene diagnosticato un carcinoma in forma grave,beh in un attimo quel ‘tutto’ acquista un senso diverso, la vita ti mette alla prova nella frazione di un battito di ciglia e ti trovi a lottare con un male oscuro, a intraprendere un percorso di guarigione fisica e di rinascita interiore.
La malattia è in grado di dare la misura di ciò che veramente conta; spesso rappresenta una seconda occasione. Il superfluo è spazzato via.
Questo è successo a Laura, amica con cui condivido da anni la passione del canto. L’ho vista affrontare la sua malattia con coraggio. 
Oggi Laura è una persona nuova e ha voluto raccontarci la sua storia, condividendo la paura, i momenti bui, l’affetto e il sostegno della famiglia,le aspettative per il futuro, la forza della rete di persone dell’Associazione che l’ha aiutata a superare la malattia facendole trovare un equilibrio mai sperimentato prima. 

Laura. Raccontaci qualcosa di te.
Sono Laura, ho 55 anni, vivo e lavoro a Milano, ho due figli, di 24 e 22 anni. Mi sono diplomata come perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Qualche curiosità su di me: amo gli animali, da sempre: una passione viscerale che mi ha passato mio padre, uomo di campagna prima che cittadino e impiegato milanese, originario della provincia di Pavia. Ho amato i cavalli sin da piccola, e da grande ho imparato a cavalcare, ma più di tutti amo i cani: Duke è il mio terzo figlio e fa felicemente parte della mia vita! Amo tutto della natura. Ho sempre cantato. La mia passione prende vita in un coro di genere Spiritual e di un piccolo gruppo che propone canti della tradizione popolare milanese.

Che esperienza professionale hai alle spalle? Di cosa ti sei occupata in passato?

Ho lavorato per 15 anni in una grande azienda americana di trasporti aerei di merci, gestivo l’ufficio reclami. Ho viaggiato parecchio per lavoro perfezionando la mia conoscenza dell’inglese. Successivamente, ho lavorato per  12 anni in un’azienda leader nel settore Media. Negli ultimi 8 anni mi sono occupata dell’Ufficio Commerciale e Marketing di un’Associazione di Categoria.

Il tuo rapporto con la malattia, come l’hai elaborata, come hai imparato a conviverci?

Intorno a novembre 2014 fa capolino la prima cistite della mia vita: fino a 50 anni suonati non ho mai avuto il benché minimo fastidio, mai. La prima volta compare nella sua versione migliore, con ematuria: un dolore che non auguro a nessuno. Così inizia un anno di passione e una terapia impegnativa... Al controllo successivo, a febbraio 2016, la situazione di infiammazione risulta peggiorata e mi impongono ulteriori approfondimenti e una biopsia, il cui esito è per me un vero e proprio colpo al cuore: adenocarcinoma all’uretra, stadiazione elevata, un tumore raro e grave. Rimango senza respiro. Mi viene detto che dovrò subire un intervento chirurgico demolitivo, con asportazione sia dell’apparato genitale sia di quello urinario, con una deviazione per le urine e il confezionamento di una urostomia, con un sacchetto esterno per la raccolta delle urine.
La mia vita è in serio pericolo, devono intervenire immediatamente. Inizio la chemioterapia, un protocollo pesantissimo. Affronto questo percorso con tanta paura, ma i miei affetti più cari si stringono attorno a me e mi aiutano tantissimo. Dopo ogni ciclo di chemio sto male per una settimana almeno, i primi giorni sono pesantissimi, dopo un mese perdo tutti i capelli, fatico a mangiare e non ho forze. A maggio il controllo indica che il tumore si è ridotto e parzialmente necrotizzato, non ci sono metastasi, ma non si può evitare l’intervento. 
Mi crolla il mondo addosso, ho riposto grandi speranze nelle cure e credevo ci fossero margini per evitare almeno una demolizione così totale. Continuavo  a dirmi: tutto passa, e a guardare con speranza al mio futuro. Con tante paure, ma anche con tanta carica, ho affrontato il post-operatorio e il rientro a casa, dicendomi tutti i giorni “ce la faccio”, e non ho mai messo in dubbio che potesse essere il contrario. Ora sono passati quasi 3 anni, lavoro come prima, faccio tutto quello che facevo prima, con qualche accortezza e attenzione in più. Convivo con la paura che la brutta bestia che avevo in corpo torni di nuovo, ogni controllo è preceduto da tanta ansia, che non imparo mai a controllare abbastanza. E convivo abbastanza serenamente anche con il mio sacchetto, come se fosse una parte del mio corpo.

Il sereno dopo l’uragano. Dopo la guarigione hai deciso di condividere la tua esperienza, anche a livello professionale, con chi soffre di questa patologia. Quando nasce esattamente l’idea di collaborare con l’Associazione PaLiNUro. Di cosa ti occupi ora?

Nel mio percorso, sin dal mio ingresso in ospedale per la terapia, l’Associazione PaLiNUro - Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali, mi è stata sempre vicina e mi ha aiutato facendomi conoscere persone già operate, in piene forma fisica: con loro ho capito che potevo venirne fuori.
Quando mi sono sentita abbastanza in forze, dopo qualche mese dall’intervento, ho chiesto di poter diventare Volontaria. Questa scelta ha completato una rivoluzione interiore che ha cambiato profondamente la mia vita. Finché non è arrivata sorprendentemente la possibilità di essere assunta proprio dall’Associazione, in forte crescita, per supportare il carico di lavoro e dare nuovi impulsi. Ed eccomi qua: da quasi due mesi ho mollato tutto e ho incominciato questa nuova avventura.

In Italia questa patologia, la neoplasia uroteliale, è sempre stata presa poco in considerazione, di conseguenza, l’innovazione dei trattamenti medici e chirurgici è ancora piuttosto carente. Eppure in Italia questa patologia è al 5° posto tra le neoplasie più frequenti, al 4° per gli uomini! Un numero crescente di pazienti affronta la complessità di un percorso diagnostico e terapeutico che comprende problematiche fisiche e psicologiche che impattano in modo determinante sulla loro vita e su quella dei loro familiari. Allo stato attuale il sistema ospedaliero non è in grado di offrire questo tipo di supporto per carenza di mezzi e persone. I soci volontari sono pazienti affetti da carcinoma uroteliale, ex pazienti e medici oncologici che dedicano all’Associazione le loro competenze e esperienze maturate nel settore specifico dell’Urologia Oncologica...C’è tanto da fare e c’è bisogno di risorse per farlo.

Pensieri, emozioni rispetto al passato. Cosa provi?

Mi sento una persona nuova, nel complesso serena, forse anche più equilibrata di prima, infinitamente grata di essere al mondo, nonostante la mia invalidità. L’esperienza della malattia, per assurdo, è stata l’occasione di mettere a posto un po’ di cose, dentro di me, che erano in disordine. Tutto ha un senso diverso, molto più profondo: il superfluo è stato spazzato via. La malattia si è dimostrata una opportunità, una seconda occasione. Come avviene a tante persone che incontrano il cancro sulla loro strada e hanno la fortuna, come me, di riuscire ad andare oltre.

E ora, cosa ti aspetti? Speranze, desideri..Cosa vuoi dire ad altre donne che vivono o hanno già vissuto la tua stessa situazione? 

La prima speranza è quella di rimanere sana per lungo tempo. Oserei dire che questo stato di salute duratura è diventata un po’ la mia visione, il mio sogno. E sogno che l’Associazione PaLiNUro possa arrivare a far stare bene ancora tante persone...Penso che valga la pena mettere energia positiva nella nostra vita, e non arrendersi mai: imparare dal passato, vivere il presente, sognare il futuro. In fondo, cosa abbiamo da perdere?

Grazie LAURA. Buona vita!

giovedì 6 dicembre 2018

L’anima rock di Serena, un viaggio in musica verso l’equilibrio interiore

Serena, Serena N. Baratti. E' lei la protagonista della nostra storia di oggi. Una cantautrice bresciana affermata, un’anima rock sensibile, che ama tradurre in musica le sue emozioni, le esperienze, la sua crescita personale. La sua vita. 

Serena racconta a Start up in rosa il suo percorso che l’ha portata oggi a raggiungere un equilibrio e la serenità che cercava da tempo; Serena canta da più di 20 anni, live, come cantante solista in varie rock band e collaborando con diversi musicisti italiani. Ha partecipato a tour e diversi concorsi musicali e trasmissioni radiofoniche e televisive locali e italiane. La musica fa parte di lei.

Dopo aver sperimentato il dolore e la malattia, anche grazie a un percorso di metamedicina, Serena è riuscita a guardare avanti e a dare vita al suo sogno, registrando nel 2016 il suo disco Metro di distanza”: tre anni di lavoro instancabile, 11 storie di donne raccontate dalla sua voce.

Un album dal sapore pop rock, agrodolce e al contempo intimo e sfacciato. Espressione di diverse sfumature di una parte tenuta segreta, che sceglie di essere vista, portata alla luce, di esprimersi liberamente. A volte canzoni estremizzate che evidenziano sentimenti di fragilità, ascolto e accettazione. Un disco che parla di storie e affronta temi come la dipendenza affettiva, il sentire femminile, la capacità di andare oltre. 

“I testi sono ispirati dall’osservazione a un me-tro di distanza, un ‘me-attraverso’ il viaggio della vita, che scorre sotterranea come una corsa della metropolitana, nella quale siamo immersi al punto di non vedere vie d’uscita, credendo che vivere di paura e amarezza sia una cosa normale. Il suono e l’ambiente, sempre perfetti, conferiscono alla voce le giuste tonalità che, al meglio, portano in risalto le parole" dice.

In passato Serena svolgeva un lavoro a contatto con il pubblico nell’ambito dell’assistenza clienti. “Il canto è sempre stato il modo con cui mi sentivo di donarmi al mondo, allo stesso tempo la musica mi liberava dallo stress e da un lavoro che sentivo non appartenermi”, ci racconta.

Serena ha appena pubblicato il suo nuovo singolo, Ombra cinese. E cosa ti aspetti ora dal futuro? “Ho tante idee e progetti anche per i ragazzi, per le mamme e i bambini. Credo sempre più che il vero cambiamento parta da sé stessi e dal coraggio di imparare a chiedere aiuto quando serve, di riceverne anche. La musica è un mezzo che può aiutare ad accrescere la consapevolezza".

“Fin da piccola trasformavo gli eventi forti della mia vita in una storia da raccontare e così tutto era più facile. La positività che mi contraddistingue è nata dall’amore dei miei zii, che mi hanno cresciuta come genitori e che amerò per sempre; il retrogusto amaro che completa la mia ombra, nasce dall’influenza dei miei genitori naturali. Attraverso il continuo e profondo ascolto interiore unito al lavoro spirituale, ho imparato a comprendere che il dolore è solo una sfumatura della mancanza di amore e nel tempo ho imparato a darmelo e a rivedere il passato con occhi diversi e trovarne il dono".

Cosa ti senti di suggerire alle altre donne, le nostre lettrici? “Vorrei trasmettere loro il valore della fratellanza, che  ho riscoperto soprattutto in questi ultimi anni imparando ad accoglierne le sfumature e scegliendo poi come vivere al meglio ogni aspetto della mia femminilità”.

martedì 2 maggio 2017

Lucia e il suo libro sui segreti dell’ecommerce

Ricordate Lucia, l’esperta del web? Due anni dopo la sua prima intervista con noi, Start up in rosa ha voluto incontrarla di nuovo per conoscere tutte le novità nella sua vita professionale: “Sono entusiasta al pensiero di mettermi alla prova, lanciandomi in nuove sfide che mi rendono felice, come mai prima d'ora” ci racconta.

Di cosa si tratta? Innanzitutto, un bel progetto editoriale: da pochi giorni è disponibile in tutte le librerie il libro di Lucia che analizza il SEO per siti di e-commerce, edito da un’importante casa editrice milanese.
“L'idea di un saggio, teorico e pratico, il primo così specifico su questo tema è venuta quasi spontanea dopo aver scritto la tesi e la casa editrice ne è stata subito entusiasta. Oltre alle nozioni base, infatti, occorre mettere in pratica le conoscenze teoriche e sperimentarle al fine di verificarne la validità nel breve”.

Nel libro Lucia tratta le soluzioni e gli argomenti che in base alla sua esperienza sul campo sono i più validi per ottenere dei risultati. “La concorrenza è elevata – sottolinea Lucia – ma io credo che con la volontà e la determinazione, ma soprattutto proponendo contenuti innovativi e di qualità, tutto sia possibile”.

Ma le novità non sono finite: Lucia ha avviato una collaborazione, sempre in qualità di autore, con un altro importante gruppo editoriale leader nel mercato dei periodici specializzati in Digital Technology. “Questa collaborazione – continua Lucia – mi dà la possibilità di raggiungere un pubblico di lettori vasto e interessato all'argomento, cui trasmettere in maniera diretta ed efficace il know-how appreso in anni di lavoro”.

Ogni mese, inoltre, Lucia realizza con cura e passione un tutorial in qualità di esperta di PrestaShop e SEO destinato sia agli addetti ai lavori che ai semplici appassionati che desiderano avvicinarsi a questo mondo, o semplicemente saperne di più. I tutorial sono essenziali e intuitivi, disponibili ogni mese in edicola, con alcune tra le principali riviste del settore.

Ma c’è di più: “Sto inoltre lavorando a un nuovo progetto che rappresenta un'importante svolta per la mia carriera e che spero mi consentirà un ulteriore salto di qualità. Si tratta di un portale di servizi di web marketing digitale, che proporrà servizi innovativi rivolti alle grandi aziende”.

Approfondiamo con Lucia che cosa l’ha motivata in questi anni. “Sicuramente a spingermi è sempre stata la passione per questi argomenti, unita a una grande curiosità e la costante voglia di migliorarmi, di raggiungere sempre nuovi obiettivi. Oggi posso ritenermi senza dubbio soddisfatta, anche se non pienamente appagata. In fondo, se fosse già così, mi preoccuperei! Va bene essere soddisfatti di quello che si fa, ma la voglia di fare altro, di migliorare, non deve mancare mai: sto già pensando a nuovi progetti e nuove sfide, e devo ammettere che questo mi fa sentire davvero viva, sia umanamente che lavorativamente parlando!"

martedì 4 aprile 2017

“Trovo te”, il primo album di Mirta: in musica e parole la storia di una cantautrice originale

Oggi vi raccontiamo il vissuto, le emozioni e le aspirazioni di una donna, attraverso le sue canzoni. Start up in rosa ha incontrato e intervistato Mirta Jacober, una cantautrice che ha appena lanciato il suo primo album: “Trovo Te”.

Mirta si definisce una donna esploratrice, visionaria e creativa. “Amo esprimermi attraverso la musica, il teatro, la danza, e amo viaggiare”, ci racconta. Da due anni vive infatti tra Milano e Recife, in Brasile, in continuo movimento.

Classe 1976, Mirta è cresciuta alla scuola Steineriana di Milano, dove arte e musica vengono praticate fin da bambini e l’educazione è sostenuta da valori forti. Poi il liceo classico, e, più tardi, il Dams di Bologna. Subito dopo gli studi, appena iniziato a lavorare, Mirta ha continuato la sua formazione in ambito artistico ed è diventata presto coach presso la Scuola Europea di Coaching.

Oggi, oltre a fare musica, Mirta ha ideato ‘Voce Autentica’: “Si tratta di un progetto che ho creato con lo scopo di aiutare le persone ad attivare il loro potenziale e a scoprire le proprie risorse e talenti, attraverso l’uso della voce e del canto libero”, ci dice.

L’idea di un disco tutto suo è arrivata dopo un lungo viaggio in Sudamerica, che le ha cambiato la vita.  “Sei mesi di libertà, incontri, condivisioni, che 
hanno sbloccato la mia creatività, tanto che al mio ritorno in Italia ho iniziato a scrivere le prime canzoni”. Nel 2008 Mirta ha registrato un demo autoprodotto. 

L’idea di un disco ha sempre fatto parte dei miei sogni e si è potuta concretizzare dopo tanto vissuto artistico e anche qualche porta chiusa in faccia. Due anni fa, poi, ho incontrato Massimo Zoara, il produttore che ha creduto in me. Insieme abbiamo deciso di investire in questo progetto”.

Il primo album di Mirta, dal titolo “Trovo te”, è uscito il 31 marzo ed è distribuito in tutti gli estore e piattaforme streaming (come Itunes, Amazon e Googleplay e tanti altri). Qui il link di Youtube del videoclip. Dopo l’estate uscirà anche una versione portoghese, in Brasile.

Chiediamo a Mirta di confidarci le sue speranze, i desideri più profondi, le aspettative, dopo un passo così importante: “Ho una speranza e, insieme, un grande desiderio”, ammette. “Vorrei che le mie canzoni vengano ascoltate da quanta più gente possibile per essere sempre più conosciuta e vivere davvero della mia musica. Mi piacerebbe fare un secondo disco (che è già nel cassetto) con uno sponsor. Sostenere un progetto di questa portata a proprie spese non è facile, bisogna crederci: ci vuole impegno, forza di volontà e anche pazienza. E soprattutto tanta passione!”

E cosa ti senti di consigliare alle donne che, come te, vogliono investire su se stesse? “Io penso che dare voce alla nostra creatività, ai nostri talenti ed aspirazioni, credendo in noi stesse e nel nostro valore, sia il modo per vivere una vita autentica e soddisfacente. Anche per crescere e fortificarci, per maturare come donne. E la gioia che ne deriva ripaga di sacrifici fatti. Per me è stato così, comunque vadano le cose, sono felice di aver realizzato il mio disco e soddisfatta del risultato”.
Per conoscere meglio Mirta, visita il suo sito web qui: http://www.mirtajacober.com/

Buona fortuna Mirta e grazie!

mercoledì 22 febbraio 2017

Alessandra e il suo blog di storie, cibo e viaggi unici alla scoperta delle bellezze della Sicilia

Il panorama dei blog dedicati ai viaggi, al cibo, alla cultura e ai libri al si arricchisce, in questi giorni, di una nuova voce: quella di Alessandra, giornalista e storyteller siciliana dalla penna brillante e leggera, che narrerà luoghi, emozioni e incontri “ispirati dalla vita” attraverso il suo sito: alessandrabrafa.com

Un taccuino virtuale, il suo, dove annoterà appunti di viaggio, curiosità gastronomiche, letture consigliate e mete irrinunciabili, tra arte, cultura e natura. Tra le pagine del suo notes virtuale scivolano anche immagini e scatti delicati o ironici che fissano paesaggi, architetture, piatti dall’elegante presentazione, volti e storie vissute.

Nata a Modica trentuno anni fa e cresciuta a Rosolini, nel sud est della Sicilia, Alessandra ha vissuto tra Bologna (dove si è laureata in Lingue moderne), Bruxelles (dove ha perfezionato gli studi di lingua francese) e Parigi, dove ha iniziato la carriera giornalistica nella redazione di Doctissimo.it. Giornalista, presentatrice di eventi, conferenze, tavole rotonde e convegni, collaboratrice di periodici e giornali online, dal 2010 è tornata in Sicilia per scommettere sulla sua amata terra. Nasce così nel 2014 East Sicily, l’agenzia di promozione turistica di cui è Ceo & Founder.
Il blog Alessandrabrafa.com rappresenta appunto lo sbocco naturale di East Sicily, uno spazio cioè dove raccontarsi e raccontare non solo le bellezze dell’isola, ma ampliare lo sguardo anche oltre i confini della Sicilia.

“Dietro ogni persona che incontro, ogni luogo che visito, ogni piatto che gusto - dichiara l’autrice - c’è sempre una storia da raccontare, un’esperienza da condividere, un messaggio da fissare nero su bianco.
Da Nord a Sud, amo viaggiare in maniera emozionale e mai convenzionale, sempre alla ricerca di luoghi meno noti ai circuiti turistici, di gioielli dimenticati, di strutture da valorizzare, passando dal tavolo del ristorante gourmet alla tavola della domenica dove uomini e donne si ritrovano con il desiderio di raccontarsi”.

“Così, mentre sorseggio momenti della loro vita”, racconta, “improvvisamente mi si svela l’immensità che si nasconde dietro visi corrugati e sorrisi carichi di speranze. Allora scrivo perché, in un mondo che va a citazioni e immagini, io credo ancora fermamente nel potere terapeutico e salvifico delle parole e della condivisione del bello e dell'umano che si apre tutto intorno a me”.

Tre le sezioni principali del sito: la prima illustra il progetto East Sicily; la seconda parla di Stories, Food e Travel; la terza è dedicata alla biografia dell’autrice e alla rassegna stampa. Il blog è collegato anche ai profili Instagram, Facebook e Twitter, già molto seguiti.