
Serena racconta a Start up in rosa il suo percorso che l’ha portata oggi a raggiungere un equilibrio e la serenità che cercava da tempo; Serena canta da più di 20 anni, live, come cantante solista in varie rock band e collaborando con diversi musicisti italiani. Ha partecipato a tour e diversi concorsi musicali e trasmissioni radiofoniche e televisive locali e italiane. La musica fa parte di lei.
Dopo aver sperimentato il dolore e la malattia, anche grazie a un percorso di metamedicina, Serena è riuscita a guardare avanti e a dare vita al suo sogno, registrando nel 2016 il suo disco “Metro di distanza”: tre anni di lavoro instancabile, 11 storie di donne raccontate dalla sua voce.
Un album dal sapore pop rock, agrodolce e al contempo intimo e sfacciato. Espressione di diverse sfumature di una parte tenuta segreta, che sceglie di essere vista, portata alla luce, di esprimersi liberamente. A volte canzoni estremizzate che evidenziano sentimenti di fragilità, ascolto e accettazione. Un disco che parla di storie e affronta temi come la dipendenza affettiva, il sentire femminile, la capacità di andare oltre.
“I testi sono ispirati dall’osservazione a un me-tro di distanza, un ‘me-attraverso’ il viaggio della vita, che scorre sotterranea come una corsa della metropolitana, nella quale siamo immersi al punto di non vedere vie d’uscita, credendo che vivere di paura e amarezza sia una cosa normale. Il suono e l’ambiente, sempre perfetti, conferiscono alla voce le giuste tonalità che, al meglio, portano in risalto le parole" dice.
In passato Serena svolgeva un lavoro a contatto con il pubblico nell’ambito dell’assistenza clienti. “Il canto è sempre stato il modo con cui mi sentivo di donarmi al mondo, allo stesso tempo la musica mi liberava dallo stress e da un lavoro che sentivo non appartenermi”, ci racconta.
Serena ha appena pubblicato il suo nuovo singolo, Ombra cinese. E cosa ti aspetti ora dal futuro? “Ho tante idee e progetti anche per i ragazzi, per le mamme e i bambini. Credo sempre più che il vero cambiamento parta da sé stessi e dal coraggio di imparare a chiedere aiuto quando serve, di riceverne anche. La musica è un mezzo che può aiutare ad accrescere la consapevolezza".
“Fin da piccola trasformavo gli eventi forti della mia vita in una storia da raccontare e così tutto era più facile. La positività che mi contraddistingue è nata dall’amore dei miei zii, che mi hanno cresciuta come genitori e che amerò per sempre; il retrogusto amaro che completa la mia ombra, nasce dall’influenza dei miei genitori naturali. Attraverso il continuo e profondo ascolto interiore unito al lavoro spirituale, ho imparato a comprendere che il dolore è solo una sfumatura della mancanza di amore e nel tempo ho imparato a darmelo e a rivedere il passato con occhi diversi e trovarne il dono".
