Marina
è una persona molto energica, piena di iniziativa, determinata, convinta di
essere nata per lavorare in proprio. Fin
dai tempi della scuola la maestra la riprendeva perché non stava mai ferma… Ha
giocato a basket per tanti anni, raggiungendo anche traguardi importanti a livello
nazionale. Ama mangiare sano e cucinare le verdure del suo orto.
Marina Fogarty |
Con il
suo progetto, presentato in occasione di Expo, ‘Alto Piemonte al top’, si è classificata terza al WE-Women for Expo
2015. Conosciamola
da vicino: Marina ha frequentato il liceo linguistico e scelto successivamente filosofia all'università. Nel
2008 ha conseguito la laurea specialistica. Dopo una pausa di 3 anni dagli
studi, durante la quale ha lavorato nel settore vinicolo – nel 2012 ha
intrapreso anche il dottorato in filosofia (concluso da poco, lo scorso
dicembre). Tra il
2012 il 2013 ha ottenuto anche il diploma presso una delle accademie
internazionali più importanti, il Wine and Spirit Education Trust di Londra. Marina
non si ferma mai. La formazione per lei è sempre in divenire. Si è
iscritta infatti al primo anno del corso di studi dell’accademia Masters of
Wine di Londra. Le sue
due passioni, la filosofia e il vino, sono un tutt’uno nel suo progetto professionale.
“Sono
nata e cresciuta in una famiglia che si occupa di vino dal 1787. Nel
1937 mio nonno e il mio bisnonno hanno fondato l’azienda in cui mi sono formata
professionalmente, l’Antonio
Vallana e Figlio SAS, tra le imprese vinicole storiche che hanno portato il
nome dell’Alto Piemonte nei mercati di tutto il mondo. Fin da
piccola ho sentito un legame forte con
il mio territorio, rendendomi conto delle potenzialità e delle sinergie
ancora da realizzare per poterlo valorizzare ulteriormente. Il
periodo culturalmente favorevole, le politiche di sostegno dell’Unione Europea
nonché la fondamentale disponibilità di terreni per avviare le colture mi hanno
spinta a partire con il progetto”, mi
racconta.
Marina
è cresciuta con questo desiderio. Ma è
verso la fine del 2011 che si sente davvero pronta per tradurre un progetto in
un’esperienza professionale vera e propria, con business plan, un budget,
aprendo la partita IVA, eccetera. L’idea
Alto Piemonte al top si struttura in
due filoni principali: la produzione di uva secondo particolari criteri di
sostenibilità e tracciabilità (con un’attenzione alla valorizzazione del
paesaggio e del territorio) e l’avvio di uno spazio espositivo e di
valorizzazione del territorio che, partendo dal vino, offra al pubblico la
possibilità di fruire di tante altre produzioni, sia agricole che culturali. In
questo senso Al-Top! cerca
una collaborazione con diversi enti pubblici e privati del territorio, in modo da creare sinergie sempre più virtuose per
la valorizzazione dell’Alto Piemonte.
Ho
chiesto a Marina che tipo di aiuti ha ricevuto per mettere in piedi il suo
progetto. L’aiuto più grande è stata la disponibilità di terra che la famiglia le
ha potuto garantire. Ha
investito risparmi personali e ha beneficiato di contributi dell’Unione Europea
riservati ai giovani imprenditori agricoli.
“Oltre
agli aiuti materiali, è sempre
importante che un’imprenditrice sia
circondata da persone che credono al progetto: non mancano momenti di
scoraggiamento, difficoltà. Fare
l’imprenditrice significa lavorare senza orari e senza staccare mai; in
agricoltura nemmeno per molte delle feste comandate. Se la
famiglia non capisce questa scelta di vita, diventa tutto più difficile. Io da
questo punto di vista mi ritengo molto
fortunata”, commenta. A 3
anni dall’apertura della partita IVA Marina sa di aver raggiunto molti gli
obiettivi prefissati per il primo triennio e quest’anno ha visto anche la prima
produzione vera e propria, andata benissimo.
Chiedo
a Marina se è contenta dei risultati raggiunti finora “Sono soddisfatta. Gli
obiettivi economici e di sviluppo sono ancora molto lontani, ma per ora la mia
scelta è quella di fare passi piccoli e
sicuri. Questo
significa mettere gli investimenti al primo posto e magari rinunciare alle
soddisfazioni personali ancora per molti anni, ma non le considero vere
rinunce: la cosa più bella sarà vedere l’attività crescere giorno per giorno,
sperando di svilupparla il più possibile e di arrivare agli obiettivi a lungo termine”.
Che
determinazione, che forza di volontà! Ha le idee molto chiare Marina.
In
conclusione, Marina mi descrive cosa sia stata per lei l’esperienza di Expo: “Expo è stata innanzitutto una fonte d’ispirazione, ma anche un’iniezione di fiducia. Ispirazione,
perché ho toccato con mano che i valori della mia start up sono temi di
attualità, tanto da essere il fulcro di una manifestazione di tale portata.
Fiducia, perché vincere il riconoscimento di Women For Expo è stata una grande
rassicurazione: una commissione di esperti ha valutato il mio progetto al punto
da considerarlo tra i vincitori. Non
potevo chiedere una conferma più grande: una sorta di risposta ai momenti in
cui un imprenditore si chiede «ma chi me l’ha fatto fare!». Al di
là delle conferme personali, la vetrina di EXPO mi ha dato una maggior credibilità nei confronti di
partner e istituzioni: da lì sono partite alcune collaborazioni che credo
porteranno buoni frutti in futuro, e che in parte hanno già reso possibili
alcune attività”.
Trovo che Marina sia un bellissimo esempio di
intraprendenza al femminile. Coraggio, forza di volontà, spirito di sacrificio sono per lei gli ingredienti chiave per raggiungere grandi mete...
Sempre al top!
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