Il
Made in Italy, si sa, è il nostro orgoglio. L’eccellenza
dei prodotti gastronomici e dell’artigianato locale, il valore dei nostri
capolavori di arte e cultura, l’originalità e l’unicità di accessori e capi di abbigliamento
sono elementi di grande apprezzamento e stima in tutto il mondo.
Tuttavia
tali ricchezze e il valore stesso del brand “Made in Italy” sono spesso penalizzati
dagli stereotipi e dalle notizie di cronaca negative riguardanti il nostro
Paese. Per
questo motivo è importante che vi siano iniziative in grado di mettere in
risalto i numerosi aspetti positivi che lo caratterizzano.
E’
nato solo qualche giorno fa un portale, si chiama Shopping
& Charity Made – in – Italy, che promuove l’eccellenza italiana in
tutte le sue espressioni - culturali, sociali, artistiche, artigianali e
produttive, turistiche e naturali.
Ma non
solo. Accanto all'informazione, alla promozione di servizi e prodotti, alla possibilità di
entrare in contatto con artisti, imprese e artigiani, questo sito sostiene lo sviluppo del no profit attraverso il
sostegno concreto a Fondazioni ed Enti benefici con delle donazioni.
Non un
semplice portale di arte e cultura. Un
luogo virtuale in cui trovare affidabilità nei brand e empatia rispetto ai valori
sottostanti. Nel
sito è possibile fare esperienza di
shopping, avere indicazioni di acquisto di beni e servizi di eccellenza,
trovare pacchetti turistici e ricevere segnalazioni di angoli particolari e
esperienze uniche e al contempo sostenere
realtà e associazioni no profit che portano alto il nome del Made in Italy all'estero e curano il patrimonio artistico e culturale.
Come
spesso capita, dietro a questo
bellissimo e articolato progetto c’è
una donna di grande intraprendenza, entusiasmo, con il suo vissuto
personale. E’ la
volta di Dada Fantini, un’imprenditrice e consulente italiana che ci ha
raccontato la sua storia e i retroscena della sua iniziativa.
“Shopping & Charity Made-in-Italy è la summa di tutto il mio percorso lavorativo, delle mie competenze e delle conoscenze che ho avuto modo di stringere in oltre venticinque anni di attività”, mi racconta. “E’ il frutto di un grande lavoro personale e poi di gruppo e nasce come strumento per valorizzare il meglio del nostro Paese e della nostra Comunità, sia qui sia all'estero”.
Dada è
una professionista che arriva dal mondo della fotografia per storia familiare. Cresce
con l’amore per la fotografia. Nel
corso dell’adolescenza intraprende il teatro nel periodo in cui sta prendendo
piede il teatro multimediale. A
cavallo tra gli anni 70 e 80 Dada si appassiona al mondo della moda e alla
pubblicità e inizia un lungo percorso in questi settori. “Mi ritengo molto
fortunata”, confessa. “In
quegli anni grazie a una serie di combinazioni ho potuto sperimentare diversi lavori, dal giornalismo alla
scenografia teatrale, al piccolo schermo. Ho conosciuto molti personaggi nel
campo della moda e della fotografia”.
Per
scelta, Dada svolge per anni il ruolo di Art Director in qualità di free lance, con
un particolare focus sulla pubblicità e la moda.
Alla
fine degli anni 80 inizia a dedicarsi anche al design, continuando a mantenere i
rapporti con le case editrici, come consulente. Nel
frattempo collabora anche con alcune Onlus. “In questa
occasione è iniziata per me la join venture tra no profit e mondo
pubblicitario. Da qui in poi ho cercato sempre di mettere insieme i due
aspetti”.
Ed
eccoci arrivati all'ultimo tassello. In
quegli stessi anni Dada convola a nozze e si ritrova a seguire il marito a
Miami. E’ lì
che si rende conto che l’essere
italiani, il made in Italy, è il non plus
ultra. Da
allora si impegna ogni giorno per portare avanti l’eleganza, la qualità, l’unicità
dell’eccellenza italiana e organizza numerosi eventi all'estero. Grazie a questa
esperienza riflette proprio su quanto abbiamo da raccontare e quante bellissime storie italiane si possano esportare.
Oggi il suo progetto è online. “Shopping
& Charity è l’insieme di competenze, conoscenze, analisi di mercato, studi,
ricerche negli ultimi anni”. Per la
parte di realizzazione tecnica e per il business plan, Dada è stata supportata
da un team di consulenti ed esperti oltre che da Formaper.
Perché
donare? “Il bello ha un forte legame con
la filantropia. L’ho
notato in diverse occasioni. Ho visto da vicino le eccellenze italiane e
conosciuto personaggi noti al grande pubblico che portano in sé una grande
sensibilità. E’
questo il risvolto che voglio far conoscere e trasmettere”, commenta.
Quale
consiglio si sente di dare a giovani donne imprenditrici e startupper? “Vorrei
dire loro che se nel corso della loro avventura avvertono momenti di difficoltà
e solitudine, devono sempre cercare
stimoli esterni e luoghi d’appoggio. E’
importante non isolarsi, non rimanere da
soli con le proprie idee, ma condividerle e ascoltarle. La
rete è un ottimo strumento di sostegno”.
E poi ha un figlio sessista e violento con le donne, complimenti
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