giovedì 22 ottobre 2015

L’eredità femminile di Expo Milano 2015

Expo Milano 2015 è agli sgoccioli. Fra pochi giorni la manifestazione universale più importante e attrattiva dell’anno chiuderà i battenti, ma Start Up in rosa intende raccoglierne l’eredità al femminile attraverso una rubrica dedicata.
 
Nutrire il pianeta, energia per la vita: un messaggio che ci ha fatto riflettere in questi mesi e che abbiamo vissuto lasciandoci coinvolgere dall’atmosfera, dalla scenografia, dalla multimedialità di ogni padiglione presente. Un’esperienza unica, emozionante, significativa. Ma non può finire tutto qui. Il valore di un evento come Expo si misura poi dall’eredità che lascia, dalla forza del messaggio che, interiorizzato dai singoli, deve poi tramandarsi da persona a persona fino a stravolgere stili di vita scorretti e far adottare comportamenti concreti che contribuiscano a migliorare le condizioni di vita nel nostro amato Pianeta.
 
La donna, da sempre simbolo di vita e prima responsabile dell’alimentazione, è stata protagonista di questa edizione di Expo Milano 2015 secondo molteplici sfaccettature.
 
Girando tra i padiglioni ho conosciuto virtualmente Erika Mayr, l’apicoltrice urbana di Berlino che produce miele sui tetti della città contribuendo a salvaguardare le api e la biodiversità del territorio.
 
Tra colori, luci e proiezioni dinamiche lo spazio centrale del padiglione Angola è dedicato alla donna: sono rimasta affascinata nell’ascoltare storie di donne che hanno avuto accesso all’istruzione e hanno saputo distinguersi mettendo in campo la loro intraprendenza per dare il proprio contributo alla società.
E ancora, aggirandomi per il Padiglione Italia, ho scoperto che è possibile realizzare vestiti da una semplice buccia d’arancia. Il progetto, si chiama Orange Fiber, nasce da due studentesse coinquiline a Milano che hanno pensato di creare tessuti eco-sostenibili dagli scarti delle arance siciliane. Non vedo l’ora di approfondire questa bella storia tutta italiana su queste pagine. Expo è stata anche un’importante vetrina per numerosi progetti al femminile.
 
Non sono mancati eventi, occasioni di incontro e di confronto che hanno posto al centro la donna come le Women’s Week, un vero e proprio contenitore di iniziative “in rosa”.
 
Tra queste il convegno #CittàDonna “Il rinascimento urbano parte dalle donne”, è stato un’occasione per affermare che la sostenibilità del Pianeta debba passare attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro debbano essere le donne.
Molto interessante anche “Per un sari rosa”, che ha posto l’attenzione sul tema del riscatto delle giovani donne del Bangladesh e l’agricoltura sociale. Il progetto è stato portato avanti dal missionario saveriano padre Luigi Paggi a tutela delle bambine bengalesi.
 
Expo è stata, inoltre, teatro della Giornata della Donna dei Paesi del Golfo Arabico. Ad ospitare l'evento il Padiglione del Kuwait; protagoniste le mogli degli Ambasciatori del Kuwait, Arabia Saudita, Sultanato dell'Oman, Emirati Arabi Uniti. Una giornata all'insegna del fascino e della cultura Medio Orientale in cui i Paesi arabi hanno messo al centro il ruolo della donna nella società.
E infine come non citare Women For Expo, il network globale di donne nato con l’obiettivo di declinare i temi di Expo Milano 2015 al femminile (di cui abbiamo già parlato qui a settembre 2014). Nell’ambito del convegno “Nutrire la leadership femminile” sono state presentate le tre start up vincitrici del concorso "Progetti delle donne", lanciato da We–Women for Expo e Padiglione Italia.
Seguitemi. Vi racconterò le storie delle tre vincitrici del concorso e di alcune protagoniste di Expo.

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