Il
tema dell’Open Innovation è stato al centro del Gamma Forum,
il Forum Nazionale dell’imprenditoria femminile e giovanile che si è svolto il 10 novembre presso la sede del Sole 24 Ore.
L’innovazione
come sperimentazione di nuovi modelli, una leva per lo sviluppo delle proprie idee, dei progetti e,
quindi, anche del proprio business.
Start
up in rosa ha incontrato Mary Franzese, cofondatrice, Marketing & Communication
Manager di NeuronGuard, una startup
basata a Modena che sta sviluppando un dispositivo medico per il trattamento precoce
dei danni cerebrali, frutto di alcuni studi sull’ipotermia terapeutica e di
anni di lavoro di un medico anestesista, Enrico Giuliani. Il dispositivo è
pensato per pazienti colpiti da danno cerebrale acuto, conseguente ad arresto
cardiaco, trauma cranico o ictus.
Mary ha
ricevuto il “Giuliana Bertin
Communication Award 2016” nell’ambito del #GammaForum,
un premio di riconoscimento all’imprenditrice che "meglio ha saputo
raccontare e promuovere l’azienda sui canali media, tradizionali e
social." “E' un sogno che si
realizza, un traguardo che segna l'inizio di un nuovo importante percorso”,
racconta Mary. Non per niente il suo motto è “Se puoi sognarlo, puoi farlo”.
“Il
nostro obiettivo è promuovere il nostro kit in tutti i luoghi pubblici così
come è stato fatto con i defibrillatori automatici”, commenta Mary. A partire
dal 2018, il dispositivo sarà infatti posizionato negli ospedali e nei servizi
d’emergenza, tra cui ambulanze e mezzi di primo intervento.
Ad
oggi NeuronGuard ha raccolto già un milione di euro, frutto di un investimento
iniziale, un bando della Regione Emilia Romagna, alcuni riconoscimenti tra cui
l’Intel Global Challenge a Berkeley e un round di investimento di € 656.000
chiuso lo scorso Dicembre 2015. La start up punta all’Open Innovation per il suo sviluppo su scala mondiale. Finora ha già
sviluppato i primi 3 prototipi in collaborazione con un’azienda di Vignola (MO)
specializzata nei sistemi elettronici avanzati. NeuronGuard sta sviluppando
inoltre i dispositivi che verranno utilizzati per il test sull’uomo presso l’Addenbrooke’s
Hospital dell’Università di Cambridge (Regno Unito), previsto per il primo
semestre del 2017, in partnership con una nota azienda inglese leader nello
sviluppo per conto di altre aziende di prodotti innovativi e dispositivi medici.
Chiedo
a Mary cosa sia per lei l’innovazione:
“Un processo di continuo miglioramento ed apprendimento, utile per ottenere
impatti positivi, tangibili e duraturi nella vita delle persone e nel contesto
socio-economico di riferimento. Per NeuronGuard, infatti, innovare significa reagire rapidamente al cambiamento, ricercare le migliori
strategie di cura, e lavorare con estrema professionalità nel convincere
l’ecosistema medico-scientifico della rivoluzione in atto con l’introduzione
del nostro dispositivo”.
Che
consigli daresti alle donne che desiderano buttarsi nell’avventura professionale
di una start up? “Consiglio loro di studiare, di essere assetate di sapere, testarde e con la giusta dose di ambizione, di
lavorare sinergicamente tra di loro e con gli uomini. I fallimenti devono essere accolti come preziose lezioni di vita mediante
le quale apprendere gli ‘errori’ da non commettere in futuro. Da ultimo, di
individuare le persone giuste, con le quali poter intraprendere un sensazionale
viaggio imprenditoriale”.
Come valuti il tuo percorso finora? “Se potessi tornare indietro, rifarei questo percorso
sempre”, ammette. “Ero una ragazza timida, non ero solita mostrarmi in pubblico
e mi nascondevo dietro le persone che ritenevo più forti di me. Poi ho deciso
di farmi avanti, con determinazione e umiltà e oggi gestisco un’azienda che
mira a portare sul mercato il defibrillatore automatico per i danni acuti,
trascorro il 95% del mio tempo in viaggio e sono alla continua scoperta di
compagni di avventura”.