Eccoci
qui, nella nostra sezione dedicata all’eredità femminile di Expo. Iniziamo
raccontando la storia di Elena e Emanuela che, con il loro progetto OrtiAlti,
hanno vinto il premio di WE-Women for
Expo, classificandosi prime. Conosciamole
meglio.
Elena e Emanuela abitano a Torino. Di età diverse, entrambe hanno studiato architettura e si sono specializzate una in progettazione architettonica, l’altra in urbanistica partecipata. Elena mamma di una bambina di 10 anni, Emanuela appena sposata; tutte e due sono state anche all’estero per un periodo (Francia e Germania Elena; USA Emanuela) prima di iniziare a lavorare.
Elena
nel 2000 decide di avviare uno studio di architettura. Dal
2005 al 2014 è stata responsabile comunicazione dell’Urban Center di Torino. Si
occupa da sempre di progettazione sostenibile, comunicazione e programmazione
culturale. Emanuela,
dopo aver seguito il laboratorio di progettazione in cui Elena ha insegnato nel
2005, oggi svolge attività di ricerca presso il Politecnico di Torino, al
dipartimento di urbanistica. Si è
sempre occupata di progettazione partecipata.
Nel
2013 Emanuela viene coinvolta da Elena in un progetto di orti pensili di
comunità che dal quel momento si è chiamato OrtiAlti. Di
cosa si tratta? Oltre il 20% delle superfici urbane sono tetti piani coperti di
catrame, non utilizzati e scarsamente accessibili. Autorimesse
e magazzini nei cortili, edilizia pubblica e residenziale, capannoni
industriali e centri commerciali...Migliaia di tetti piani in centro e in periferia che possono essere riconvertiti in nuovi spazi di rigenerazione urbana,
in luoghi di socialità collettiva, in aree di produzione alimentare. Ortialti appunto.
Abbiamo
investito tante risorse nostre per mesi e mesi. Poi, a Expo, abbiamo
partecipato al bando WE-Women for Expo e abbiamo vinto il primo premio, ben 40.000 euro. Grazie
a Expo abbiamo avuto molta visibilità mediatica e stiamo per realizzare
l’ortoalto pilota qui a Torino, insieme a Fondazione Magnetto".
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Elena.
“Siamo davvero felici di aver partecipato a Expo, abbiamo avuto e stiamo avendo grandi soddisfazioni, grandi riconoscimenti, finalmente dopo tanto lavoro”. Sostiene Emanuela “Il premio ci ha offerto un’ulteriore occasione per confrontarci con imprese al femminile nel resto del mondo che sono dedicate ad attività ad alto impatto sociale e ambientale. Collaboriamo con una cooperativa di lavoro che si occupa di manutenzione del verde il cui Cda è prevalentemente al femminile, inoltre ci avvaliamo del supporto di donne agronome”.
La determinazione di queste due
donne e il riconoscimento ottenuto a Expo dopo tanta fatica ci insegna che guardare avanti, puntare in alto e sognare in
grande si può, anzi si deve!
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