Ecco
una bella storia di chi ha saputo reinventarsi, dando spazio alla fantasia e alla creatività.
Elena viene dal
mondo del teatro, in cui ha lavorato per anni occupandosi di spettacoli,
laboratori creativi e teatrali soprattutto per bambini. Diplomata
in scenografia, attrice e mimo, ha sempre avuto una passione speciale per il
costume cucendo molto parti di scene, costumi ma anche (tanti, tantissimi)
pupazzi...
Nel 2009 la crisi inizia a farsi sentire e il lavoro per Elena comincia inesorabilmente a diminuire. Nel frattempo, diventa mamma e apre un blog - il cervo volante - in cui scrive, pubblica progetti creativi e promuove la vendita di prodotti fatti a mano.
L’ispirazione arriva grazie
alla figlia, Luna,
che ama molto disegnare. In
occasione del suo terzo compleanno, Elena realizza un pupazzo tratto proprio da
un suo bozzetto: ed ecco l’intuizione. Perché non
ricamare i disegni dei bambini per realizzare degli oggetti (pupazzi,
magliette, borse)?...
E così, con un vecchio pc, una connessione internet piuttosto instabile, la macchina da
cucire della nonna, una macchina fotografica compatta, una collezione di cotoni
stampati, Elena comincia una nuova avventura. Chiama la
sua attività, che a poco a poco sta prendendo piede, Il cervo volante (riprendendo il nome del suo blog) perché richiama un insetto così poco
aerodinamico ma in grado di volare: un buon augurio per qualsiasi impresa! E poi
in francese significa aquilone, un oggetto tanto amato dai bambini.
Tutto è
iniziato da lì: “I disegni dei piccoli hanno un tratto di una sicurezza
invidiabile e in genere vengono prodotti in pochi secondi: come sarebbe stato
riprodurli col ricamo a mano, una tecnica lenta e preziosa? Ho voluto provare e
ho cercato il mio stile: mescolando applicazioni di stoffe dai stampati
ricercati ed il ricamo a mano sono nate le prime magliette. Mi
piaceva l’idea che un bambino potesse
portarsi addosso il suo disegno. In
termini di costo, poi, una maglietta può avere un prezzo molto più popolare di
un pupazzo, poteva raggiungere un target più ampio” Commenta Elena.
Ma
vediamo come nascono le sue creazioni: per prima Elena riceve una scansione del
disegno in media risoluzione e verifica il tipo di lavoro da svolgere: t-shirt
adulto o bambino, borsa o pupazzo.
Per i
pupazzi la cosa più interessante è partire da un disegno per ottenere un
oggetto tridimensionale attraverso lo studio del cartamodello. Per le t-shirt e le borse, Elena isola una parte, decide come “impaginare” il disegno sul supporto, in che dimensioni e in quale posizione. Sceglie
le stoffe, taglia le patch da applicare e le cuce a macchina. Quindi
riproduce i segni da ricamare: l’intero processo
è del tutto artigianale. Infine
mette la stoffa nel telaio e ricama a mano.
Per la
spedizione a casa ci vogliono dai tre ai cinque giorni. Molte
richieste arrivano dagli adulti per idee regalo originali: per nonni, papà, zii,
mamme in attesa del secondo bimbo...
Elena
ha avuto un’altra bellissima idea: proporre prodotti serializzati ma
profondamente artigianali e collegati ad un progetto che raccontasse una storia e creasse empatia: la prima
tiratura di borse di tela per questo “progetto pilota” è stata una
collaborazione con i clown di corsia dell’Associazione
Veronica Sacchi, in occasione del Natale.
I
soggetti erano disegni raccolti dai clown nei reparti pediatrici di alcuni
ospedali di Milano e il ricamo a mano è diventato un ricamo a macchina “a mano
libera” eseguito da un artigiano di grande talento con una tecnica difficile e rara. I clown avevano chiesto ai bambini ospedalizzati di fare un disegno per raccontare cos'è la magia. Le borse
realizzate per il mercatino di Natale sono andate a ruba e ora Elena vorrebbe
ripetere l’esperienza allargando il progetto.
“Questa
attività, nata quasi per gioco, sta prendendo forma e acquisisce visibilità. Incredibile
vedere quante porte inaspettate ti si
aprano quando metti in pratica un’idea. Amo
quello che faccio; amo il momento creativo dell’ideazione, la sfida del disegno
che va tradotto in tre dimensioni o in applicazione e ricamo. Amo forse ancor di più i racconti di chi mi commissiona il capo e quelli dell’attimo nel
quale il mio lavoro viene consegnato: c’è lo stupore, il divertimento e
l’orgoglio del bambino che vede il proprio disegno trasformato in stoffa e,
tante, tante volte la commozione dell’adulto."
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